Merlettaia
Cantù è la città del merletto. Il merletto canturino,
trova le sue origini nel 1600 quando l’ordine religioso delle
Benedettine introdusse l’arte del pizzo a tombolo e le monache lo
insegnarono alle converse. Da allora, i leggeri,
delicati, costosissimi merletti in seta , lino o cotone, simbolo del
lusso, hanno ornato nei secoli l’abbigliamento femminile e maschile, e
la biancheria di casa. I colli e le maniche per abiti elegantissimi, i
veli sontuosi, le bordure per cuffie, scialli, colletti, ma anche
raffinatissime tovaglie, fazzoletti, lenzuola sono alcuni dei preziosi
manufatti che hanno reso celebre Cantù e le sue maestre merlettaie,
capaci di creare con l’intreccio di fili sottilissimi, delle impalpabili
trasparenze, dei giochi floreali, delle magiche perfette poesie.
Il tombolo che appoggia su un cavalletto(poundin in dialetto) gli
spilli, l’uncinetto, la “cartina” che raffigura il disegno da eseguire,
i fuselli (oss), sono tra i principali strumenti del mestiere. Le
merlettaie più abili, secondo uno splendido esercizio di precisione e di
pazienza, lavorano anche con più di 300 fuselli contemporaneamente, e
sono in grado di realizzare alla perfezione la maggior parte dei
tantissimi punti che definiscono il merletto, secondo le più diverse
tipologie.
Opera di Somasca Flavia