Salvatore Jemolo e la Scuola Media A. da Giussano
Come dirigente scolastico della scuola sec. di 1^ grado "A. da Giussano" da due anni soltanto non ho avuto l'occasione di conoscere Salvatore Jemolo. La collaborazione con l'Assessorato alla cultura del comune di Giussano e il circolo "Don R. Beretta", per la realizzazione della mostra retrospettiva a lui dedicata, mi ha permesso si scoprire la figura di Jemolo quale maestro di pittura e di insegnante; è stata per me un'esperienza umana e culturale avvincente: con il passare delle settimane cresceva la mia curiosità e il desiderio di conoscere l'uomo, il suo essere insegnante, ma anche i temi, le tecniche, i motivi ispirativi della sua pittura.
Jemolo ha insegnato a partire dalla metà degli anni cinquanta in diverse scuole medie del territorio, ma senza alcun dubbio il legame più forte lo ha costruito con Giussano e la sua scuola media dove ha insegnato, senza soluzione di continuità, dal 1969 fino al 1991. Con la sua presenza nella scuola media di Giussano per 22 anni ha caratterizzato l'insegnamento di Educazione artistica e si è imposto come indiscussa figura di riferimento di questa istituzione scolastica, seguendo per un triennio più di 60 classi dei corsi A, B e C e insegnando a un numero considerevole di ragazzi.
La scuola vive nel presente perché richiamata in questa dimensione dalla immediatezza dei bisogni formativi di tanti ragazzi diversi tra loro e dalle sollecitazioni della realtà circostante. Nello stesso tempo la scuola deve saper pensare e progettare il proprio futuro per migliorare continuamente la qualità della sua azione formativa e contribuire in termini positivi all'evoluzione della società. Ma ogni scuola deve saper guardare anche indietro, combattere l'oblio del passato per recuperare e valorizzare gli elementi più pregnanti e significativi della sua memoria collettiva, per riscoprire le energie migliori del suo territorio. L' identità di una comunità scolastica si alimenta anche delle storie personali, delle vicende umane, delle passioni, degli ideali, della ricchezza spirituale, della creatività e delle produzioni culturali delle persone che ne hanno fatto parte nel corso degli anni. In tal senso il contributo del prof. Jemolo è stato notevole.
Le testimonianze e i ricordi delle persone che lo hanno conosciuto, soprattutto dei suoi colleghi, lo descrivono come un uomo autorevole e riservato, rigoroso, disponibile con tutti e aperto al confronto ma fermo nelle sue convinzioni, dotato di equilibrio, legato ai valori della tradizione in un tempo di repentini cambiamenti. Vengono ricordati da molti la serietà, l'umanità e l'impegno profusi nell'educare un'intera generazione di ragazzi giussanesi.
Aveva un forte attaccamento verso la scuola, nella sua disciplina era in grado di coinvolgere e motivare gli alunni, riusciva a trasmettere a tutti la sua forte passione verso l'espressione artistica e sapeva guidare i ragazzi a vivere, attraverso l'arte, emozionanti esperienze estetiche, era esigente quando gli allievi utilizzavano le tecniche da lui presentate.
Anche gli studenti che frequentano oggi la scuola media, grazie al competente e prezioso lavoro delle professoresse Luigia Zorloni, Carmela Giordano, Cristina Sartorio e Angela Danesi, hanno avuto la possibilità di conoscere la figura dell'artista e di rielaborare e reinterpretare alcuni elementi della pittura di Jemolo. La conoscenza dell'artista è avvenuta anche direttamente attraverso i ricordi di alcuni episodi di vita scolastica e i lavori di artistica dei propri genitori, ex alunni del prof. Jemolo.
Per introdurre adeguatamente i ragazzi alla pittura di Jemolo, dopo una breve presentazione della figura dell'artista (biografia e lettura di alcuni suoi scritti), sono state presentate le immagini di numerosi suoi dipinti.
I ragazzi sono rimasti colpiti dalla quantità di opere prodotte e dalla varietà dei temi trattati: i paesaggi della sua Sicilia e le colline della Brianza, gli autoritratti della gioventù e dell'età matura, le opere a carattere religioso e quelle mitologiche, le nature morte con i soggetti più diversi, i contadini e il lavoro dei campi. Il linguaggio artistico chiaro, leggibile, ancora legato alla pittura figurativa ha motivato i ragazzi ad avvicinarsi volentieri ai dipinti di Jemolo.
Alcune classi hanno scelto di sviluppare tematiche quali il colore, il ritmo compositivo, il bianco e il nero, l'illustrazione. I ragazzi hanno lavorato sul ritratto, la natura morta, il paesaggio, in questo caso facendo una comparazione tra i paesaggi dell'Italia del sud e quelli del nord evidenziando le differenze cromatiche e paesaggistiche, utilizzando tecniche simili alla pittura degli impressionisti.
Altri alunni con l'utilizzo dell'adigraph hanno rielaborato alcune opere dell'artista mettendo in risalto il ritmo compositivo costituito dalle masse nere e valorizzando l'equilibrio formale dei pieni e dei vuoti, in sostanza del bianco e del nero.
Ad alcune classi è stato chiesto di reinterpretare le nature morte di Jemolo, alcuni lo hanno fatto nella maniera più semplice, estrapolando dalle opere gli oggetti che più li avevano colpiti ricreando una diversa composizione; altri hanno inserito la natura morta in una situazione più complessa che prevede come sfondo uno dei paesaggi dell'artista. In entrambi i casi i ragazzi hanno utilizzato le tecniche del pastello e del pastello a olio per riprodurre i colori caldi e intensi di Jemolo.
In altri casi le nature morte sono state realizzate con la tecnica a carboncino, della penna e della matita "sanguigna", oltre che con la tecnica del colore a tempera.
Ai ragazzi di alcune classi sono piaciuti molto i paesaggi: la Sicilia con le allegorie del carnevale, la calda atmosfera del lavoro dei campi, le conchiglie abbandonate sulla spiaggia, ma anche la verde Brianza con le eleganti ville dai tetti rosso mattone adagiate sulle colline come presepi. Si sono divertiti a creare composizioni di diversi soggetti nello stesso disegno (tecnica utilizzata anche dallo stesso Jemolo): la collina lombarda che termina nei campi di grano, i cieli dei paesini della Brianza attraversati da un volo di maschere della tradizione siciliana, l'autoritratto del pittore che osserva la natura dei suoi quadri.
Nel periodo di apertura della mostra i disegni dei nostri ragazzi e altri materiali degli ex alunni del prof. Jemolo saranno esposti nell'atrio della scuola media "A. da Giussano" e alcuni a Villa Sartirana insieme ai dipinti dell'artista, quasi a voler ricreare in modo simbolico dopo molti anni un legame naturale tra il prof. Jemolo, i suoi alunni e la sua scuola.
Roberto Di Carlo
Dirigente Scolastico
dell'Istituto Comprensivo "G. Piola"