Aldo Moro e la riforma della
politica italiana
Serata-conferenza sulla figura di Aldo Moro tenuta
dal prof. Enzo Cartotto dal
titolo Aldo Moro e la riforma
della politica italiana – venerdi
29 novembre, alle ore 21.00
presso la sala conferenze di Villa Mazenta in piazza S. Giacomo,
Giussano.
L’iniziativa è proposta dall’Associazione
Il Cortile in collaborazione
con il Circolo Culturale
don Beretta, ed ha il
patrocinio del Comune di
Giussano – Assessorato alla Cultura.
Non si tratta di un evento
semplicemente commemorativo ma vuole porre a tema l’apporto della
eccezionale personalità di Aldo Moro alla politica italiana: si
getterà uno sguardo retrospettivo
su alcuni decenni della storia italiana del secolo scorso, complessi ma
fecondi, anni che nei quali si sono consolidate le basi del nostro
sistema democratico.
L’esito tragico della parabola personale di Aldo
Moro ha lasciato l’interrogativo se, con la sua presenza, gli eventi
politici avrebbero preso una direzione differente; pur consapevoli che
la storia non si faccia con i se,abbiamo
la certezza che il contributo di Aldo Moro alla politica italiana non si
esaurito il 9 maggio 1978, quando il suo corpo crivellato di colpi fu
fatto trovare in un’automobile, una
Renault 4 amaranto,
parcheggiata simbolicamente nel centro della Roma politica.
La figura di Aldo
Moro
Intellettuale
e credente, Aldo Moro crebbe nel filone della migliore religiosità
cristiana meridionale .Esercitò un ruolo di primo piano, per oltre
trent’anni, nelle vicende politiche italiane, dagli anni della
Costituente fino alla sua fine tragica nel 1978.
Ebbe in vita
estimatori senza riserva ed accaniti detrattori e, anche dopo la sua
morte,il suo nome è stato al centro di infinite polemiche.
Fu comunque
primariamente un intellettuale,che
va compreso al di là del suo ruolo politico,per le caratteristiche
proprie del suo pensiero di acuto giurista e di fine interprete del suo
tempo.
In
politica con uno sguardo lungimirante
Moro, fu uomo
capace di scorgere nuovi orizzonti negli scenari della politica
coniugando la dote di elaborazione culturale con l’abile predisposizione
di formule di governo.
L’apertura al
Partito Socialista non partì dalla ricerca di contiguità ideologica
bensì da una scelta molto pragmatica, che prevedeva la convergenza su
alcuni punti programmatici,da parte dei partiti alleati di governo.
L’intesa con
il PSI, sostenne Moro nel 1963 è “ l’unica direzione nella quale si
possa guardare per la guida politica del paese e per la difesa delle
istituzioni”.
Moro ebbe a
cuore anche il tema del rinnovamento morale dei partiti,non
disgiunto dalla continua rivendicazione della loro centralità
democratica.
La
teorizzazione della terza fase della politica italiana: a partire
dal 1976, Moro aveva aperto una riflessione che non riuscì a concludere,
la cui interpretazione è rimasta aperta.
Enzo
Cartotto
Docente e pubblicista, ha al suo attivo numerose
pubblicazioni, che contengono significative analisi sui momenti salienti
della vita politica italiana degli ultimi decenni. Non sfuggono alla sua
indagine attenta, i segnali che anticipano l’affacciarsi nell’intreccio
degli eventi della politica, di nuovi cicli.
Nei suoi scritti non ha mancato di analizzare
l’apporto delle maggiori personalità politiche del dopoguerra alla
storia del nostro paese.
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