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PREFAZIONE
"Un mito per noi chierici brianzoli"
di Dionigi Card. Tettamanzi - Arcivescovo di Milano

Sempre un po’ schivo e quasi nascosto, fin sopra i cent’anni d’età, in un ameno paesello della sua amata Brianza, Robbiano di Giussano, don Rinaldo Beretta era già in qualche modo un “mito” nei miei anni di Seminario. I chierici di origine brianzola, specialmente i più appassionati per la storia locale, non disdegnavano d’andare in vacanza a trovarlo, magari per sentire, narrata da lui, qualche gustosa vicenda d’altri tempi: ora a proposito dei terrazzani di Porto d’Adda, ansiosi di non perdere il diritto ad un bastone del baldacchino nelle processioni eucaristiche di Cornate; ora in merito al famigerato prevosto-brigante di Seveso, Giovanni Battista Beanio, una sorta di “passator cortese” negli anni del manzoniano cardinal Federigo; ora soprattutto circa quella costellazione di antichi monasteri e conventi che concorsero a rendere tanto fecondo nel secoli l’humus religioso dei territori briantei.

Più di un tratto appare paradossale nella figura di don Rinaldo: la sua prima destinazione, da parte del beato cardinale Ferrari, fu in una minuscola parrocchia, stante quella cagionevole salute… che gli avrebbe fatto superare i 100 anni; in quell’ambiente il novello sacerdote seppe nonostante tutto attivarsi con zelo nel “cattolicesimo sociale” - così vivace negli anni segnati di fresco dalla Rerum novarum -, sino ad anticipare, in certe originali intelligenti realizzazioni, quelle che noi oggi chiamiamo le unità pastorali! Ed anche nel campo degli studi di storia locale non può non apparire sorprendente che un autodidatta qual sempre fu don Rinaldo - cui non mancarono, a onor del vero, ispiratori remoti della statura di Antonio M. Ceriani, prefetto dell’Ambrosiana - abbia potuto e saputo scandagliare con tanta perizia investigativa e con tanta lucidità interpretativa le fonti documentarie, da meritarsi financo, come si dice, la stima e l’encomio di Benedetto Croce!

Superiore ad un intero secolo l’ampiezza della sua limpida parabola biografica (1875-1976), 78 gli anni del ministero sacerdotale, tutti vissuti a Robbiano (62 dei quali con dirette responsabilità nella cura animorum), sessantennale la sua rigorosa e talora un po’ tormentata produzione storiografica, cominciata attorno al 1910 ed approdata agli anni del post-Concilio.

Come Arcivescovo di Milano, come conterraneo di un “brianzolo DOC” (ho ben presente San Feriolo di Barzanò, frazione natale del nostro), persuaso come sono sempre stato circa l’importanza delle “radici” della fede e della religiosità del nostro popolo ambrosiano, non posso che compiacermi sinceramente alla notizia di una ripubblicazione, tramite i moderni strumenti e supporti informatici, dell’Opera omnia del caro don Rinaldo. E della bella e felice iniziativa mi dico oltremodo grato a chi dirige e sostiene il periodico Brianze.